fbpx

GAL etrusco cimino: una triste storia di occasioni perse

L’incompetenza e l’incapacità degli Amministratori di sfruttare le risorse messe a disposizione degli Enti Locali danneggiano la cittadinanza in maniera grave e spesso irreparabile. La vicenda del GAL Etrusco Cimino ne è un triste esempio, ricordiamocene quando ci dicono “non ce sò i sòrdi”…

Partiamo dall’inizio: cosa è un GAL? È l’acronimo di Gruppo di Azione Locale, ovvero l’unione fra comuni, associazioni di categoria, imprese che attraverso una misura del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) chiamata LEADER gestiscono direttamente dei fondi europei dedicati allo sviluppo di queste realtà, incentivando la crescita del tessuto locale. È un modo per avvicinare l’Ente che gestisce i bandi, le graduatorie, ecc.… alla realtà locale rurale ed è anche l’attuazione di uno dei principi fondamentali per l’ottenimento dei fondi europei: presentarsi insieme spesso porta notevoli benefici rispetto a presentarsi da soli. La mole di fondi a disposizione può risultare inferiore alle cifre per la stessa tipologia di investimenti stanziate a scala regionale, ma l’unione di più Comuni aumenta le probabilità di ottenerli e spenderli in quello specifico territorio. In un GAL la competizione fra singoli comuni e aziende si riduce notevolmente rispetto a quella che ci sarebbe in una graduatoria di tipo regionale.

Il successo dei GAL è così grande che la stragrande maggioranza dei Comuni della nostra provincia ne fa parte, come si può vedere nella mappa. Non è una misura dedicata a Comuni piccoli e disagiati: anche paesi simili o più grandi del nostro ne fanno parte (Civita Castellana, Vetralla, Montefiascone, Orte, Ronciglione, ecc.).

I GAL che coinvolgono la provincia di Viterbo sono:

  • GAL Etrusco Cimino: Canepina, Capranica, Caprarola, Carbognano, Ronciglione, Sutri, Vallerano, Vetralla, Vignanello
  • GAL Agro-Falisco: Civita Castellana, Nepi, Castel Sant’Elia, Faleria, Calcata, Gallese, Corchiano, Fabrica di Roma, Vasanello, Orte
  • GAL in Teverina: Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella d’Agliano, Graffignano, Lubriano, Bolsena, Bomarzo, Capodimonte, Marta, Montefiascone
  • GAL Alto Lazio: Acquapendente, Arlena di Castro, Canino, Cellere, Farnese, Gradoli, Grotte di Castro, Ischia di Castro, Latera, Onano, Piansano, Proceno, San Lorenzo Nuovo, Tessennano, Valentano

La scelta fatta nel 2016 dall’attuale Amministrazione di non aderire alla costituzione del GAL Etrusco Cimino fu già all’epoca molto opinabile, anche semplicemente considerando il fatto che Soriano è circondato da GAL e praticamente tutti i comuni limitrofi, anche più blasonati, ne fanno parte.

Il sindaco ha ritenuto che quella scelta avrebbe compromesso l’accesso a finanziamenti maggiori e per i quali l’Amministrazione era già pronta a presentare progetti già in fase di conclusione e di sicuro finanziamento.

Peccato che nel 2019 i progetti (per un valore totale di € 870.000) di cui si decantava la concreta progettazione e realizzazione, una volta presentati, non abbiano raggiunto neanche il punteggio minimo in graduatoria per l’ammissibilità! È la dimostrazione di una errata scelta di programmazione e una mancanza di capacità tecniche, di progettazione e di amministrazione.

Alla disfatta per i piani di sviluppo del nostro territorio si è aggiunta poi la beffa (concedeteci il termine) perché ovviamente nel frattempo venivano finanziati i bandi a cui avevano accesso solo i comuni appartenenti ai vari GAL…

Questo è uno dei più significativi: è la graduatoria del bando “Investimenti per uso pubblico in infrastrutture ricreative, informazione turistica e infrastrutture turistiche su piccola scala” per sostenere investimenti per la riqualificazione dei piccoli centri abitati attraverso la realizzazione e/o il ripristino delle infrastrutture essenziali favorendo, nel contempo, la permanenza della popolazione nelle aree rurali.

Come vedete, i Comuni partecipanti si sono spartiti le risorse assegnate al GAL Etrusco Cimino, cifre che vanno da 137.000 a 178.000 € per ogni Comune.

Altro bando interessante è stato quello per gli “aiuti all’avviamento aziendale di attività non agricole in aree rurali”, con un contributo a fondo perduto di € 25.000 ad azienda a patto che sia all’interno del territorio del GAL, in modo da diversificare l’economia locale, sviluppando i settori maggiormente in grado di produrre sinergie come il turismo sostenibile e la trasformazione/commercializzazione dei prodotti agricoli. Ricordiamo anche il bando per erogare un “sostegno per la prima adesione ai regimi di qualità dei prodotti agricoli ed alimentari”, che copriva i costi fissi realmente sostenuti dopo la presentazione della domanda di sostegno per la partecipazione al sistema di qualità prescelto.

Guardando poi agli altri GAL, è di questi giorni la notizia dell’apertura di ben sei bandi da parte del GAL Agro Falisco che potete trovare cliccando qui: si tratta in alcuni casi della riproposizione, a cadenza annuale o biennale, di forme di incentivazione per le medesime attività, a dimostrazione dell’intensità della misura e della possibilità di programmare.

Con la nuova PAC (Politica Agricola Comune) alle porte, la programmazione europea 2021-2027 in fase di partenza e le risorse del PNRR non è più accettabile fare questo tipo di errori grossolani, dettati dall’arroganza e dall’incompetenza. Soriano Bene Comune è pronto a far tornare il nostro paese sui giusti binari, senza perdere anche il prossimo treno.

PS: Ricordiamoci della storia del GAL quando ci dicono “non ce sò i sòrdi”…

Altre riflessioni